28 Novembre 2017 - Quella di Badia a Passignano è la prima di tre versioni dell'Ultima Cena “dipinte dal Ghirlandaio” e probabilmente non è un caso che proprio questa proponga alcune differenze con quelle successive.
La conoscenza da parte del pittore della pittura fiamminga si nota nella maestria del disporre un’autentica natura morta sulla tavola, comprensiva di una bottiglia che riflette tre finestre reali.
Questo è inoltre un particolare ritornato alla luce dopo i recenti restauri che hanno fatto scoprire numerose alterazioni dell’affresco originale compiuto alla fine del 1800.
Un compasso, un filo a piombo, un calamaio con penna... tutti simboli e oggetti che aiutano la spiegazione del dipinto in tutti i suoi aspetti allegorici. Un mondo interamente da scoprire e che verrà rivelato pienamente nella visita dell'8 dicembre, guidata dalla storica d'arte Pauline Pruneti.
Per iscrivervi e partecipare (aiutando inoltre il restauro di ulteriori opere non ancora esposte), prenotate in anticipo la visita QUI