Un affascinante monumento a un valoroso condottiero realizzato da Donatello
Un affascinante monumento a un valoroso condottiero realizzato da Donatello
16 GENNAIO 2019
Il Monumento equestre al Gattamelata è tra i molti capolavori di Donatello, certamente una delle opere più famose, il primo monumento ideato su esempio classico dall’epoca romana.
Prima di tutto, chi era il Gattamelata? Perché ha meritato un monumento equestre?
Nato a Narni nel 1370 e morto a Padova nel 1443, nella città che ospita la scultura di Donatello, era un capitano di ventura italiano, al servizio inizialmente della Repubblica di Firenze, dello Stato Pontificio poi e, infine, capitano generale della Repubblica Serenissima di Venezia.
Erasmo da Narni, questo il suo reale nome, deve probabilmente il curioso appellativo alla madre, che di cognome si chiamava “Gattelli”; per alcuni biografi il nomignolo starebbe a significare la dolce personalità e l’intrinseca furbizia ed astuzia di cui si serviva per vincere le battaglie. Il monumento venne commissionato a Donatello, appena arrivato nella città, stando a Le Vite di Vasari, dalla vedova Giacoma Bocarini Brunori: le spese furono forse in parte sostenute anche dal Senato veneziano, che dette l’autorizzazione per realizzare la statua.
Donatello rivela fin da subito le intenzioni “classiche” per esaltare il Gattamelata, prendendo a modello la statua equestre di Marco Aurelio a Roma: il cavallo fu probabilmente ispirato dalla quadriga di San Marco, evitando qualsiasi accenno ai gruppi scultorei gotici in marmo di ambito veronese.
Il cavallo appare irrequieto e le sue stesse dimensioni stanno a sottolineare la fermezza con cui il Gattamelata riesce a domarlo e condurlo a suo piacimento, con una sola mano mentre nell’altra tiene saldo lo scettro donatogli dai Veneziani. Il condottiero è privo di elmo, per esprimere l’intelligenza: senza suggerire in alcun modo la forza distruttrice della guerra, indossa una armatura finemente cesellata e decorata. Si tratta di un’opera concepita per essere l’autentica celebrazione della virtus dell’uomo e non solo la sua consacrazione terrena dopo la morte.
Nella sua terra natale, durante la sua lunga carriera, Donatello ha lasciato un segno indelebile attraverso molte opere. Se dovete sceglierne alcune, le più rappresentative di una produzione artistica tra le più importanti mai realizzate, vi segnaliamo:
D’obbligo una visita al Museo del Bargello: qui infatti nel grande salone al primo piano sono esposte alcune delle opere più significative di Donatello. Dal giovanile David marmoreo al San Giorgio per Orsammichele, dal David in bronzo all’Amore-Attys e al Marzocco, il genio di Donatello spazia su temi e materiali dei più vari.
Nella basilica di Santa Croce sono esposti il Crocifisso ligneo e la splendida Annunciazione in pietra serena, mentre nel Museo dell’Opera di Santa Croce è custodito lo splendido San Ludovico di Tolosa, una delle primissime statue monumentali in bronzo dorato realizzata da Donatello negli anni della giovinezza.
Recentemente rinnovato e ingrandito, il Museo dell’Opera del Duomo conserva due capolavori straordinari di Donatello: la cantoria un tempo in Duomo e la statua lignea della Maddalena penitente, un tempo in Battistero che molti esperti considerano una delle sue ultime creazioni.
Volete poi vedere le opere di Donatello nella Sacrestia Vecchia, volute da Cosimo il Vecchio de’ Medici, che suscitarono l’ira del Brunelleschi e fecero finire l’amicizia tra lo scultore e l’architetto?
Recatevi in San Lorenzo, capolavoro di architettura del Quattrocento fiorentino e scrigno che contiene tanti capolavori del Rinascimento.
Se volete conoscere da vicino Donatello, il genio che cambiò per sempre la scultura, se volete essere guidati attraverso le sue opere, contattateci e organizzeremo insieme un tour privato su misura.